Abisso: nel profondo del lago di Como

Selezionato tra i videogiochi indipendenti più promettenti del 2019 dall’Associazione IIDEA (precedentemente nota come AESVI) e presentato in anteprima alla Milan Games Week 2019, Abisso è il primo titolo del team lombardo 906 Games. Un’avventura dai toni cupi, sospesa tra il sogno e la realtà, e interessante nel modo in cui propone una lettura metaforica di un tema delicato come la depressione.

A colpire è la scelta delle ambientazioni di gioco: a far da corrispettivo agli abissi interiori del protagonista, infatti, il team di 906 Games ha scelto le acque (e le profondità) del lago di Como. IVIPRO ha intervistato uno dei membri dello studio, Sergio Missaglia, per sondare il rapporto tra spazi interiori, spazi reali e metafore all’interno dell’opera.

 

Abisso © 906 Games

 

Abisso è la vostra opera prima. Volete presentarci il team? Qual è il vostro percorso formativo?

 

Il team è piuttosto atipico: è composto da un grafico e level designer, Giulio Perez, e da due compositori e sound designer, Sergio Missaglia e Fabrizio Savio. Io e Fabrizio ci siamo conosciuti frequentando il Conservatorio di Como, dove abbiamo entrambi studiato Musica Elettronica, mentre con Giulio la collaborazione è nata più di recente, in occasione di una performance nel teatro Arsenale di Milano per la quale avevamo creato un sistema di generazione musicale interattivo con Unreal Engine.

 

Il gioco è un thriller psicologico ambientato sul lago di Como. Come è nata l’idea e cosa vi ha spinto ad ambientarlo proprio nella celebre ambientazione lombarda?

 

La prima bozza dell’incipit del gioco mi è stata raccontata da Giulio in una lunga telefonata mentre mi trovavo a Londra per un corso sull’audio immersivo. Mi sono immediatamente innamorato dell’idea e, iniziando a scrivere la sceneggiatura, ho cercato fin da subito di allontanarmi da una visione retorica e stereotipata del lago come luogo di villeggiatura per ricchi e cartolina patinata, per raccontare una storia che fosse vera e importante per me e, penso, per molti altri giovani.
Credo che dietro la scelta di Como non ci sia solo la volontà di partire da uno spazio a noi familiare per spingerci verso territori nuovi e inesplorati, ma anche la necessità di vedere con occhi nuovi i luoghi in cui viviamo, spesso ignorati o dati per scontati, cercando di scavare in profondità per riappropriarcene tramite il filtro entusiasmante e spaventoso del gioco.
Il lago di Como, con le montagne tese verso il cielo ma ripiegate in infiniti riflessi nelle sue acque e l’antitetica tensione tra chiusura claustrofobica e apertura verso profondità inattese, ci è parsa l’ambientazione perfetta per una storia introspettiva che trova i suoi punti di forza nella riflessione e l’astrazione di luoghi, tempo e suoni.

 

Abisso © 906 Games

 

 

Al centro della narrazione di Abisso c’è una lettura surreale e simbolica della depressione. Come avete trasposto gli abissi interiori negli spazi di gioco? L’utente si troverà davanti a luoghi reali oppure ad ambientazioni che si ispirano soltanto alla realtà del lago di Como?

 

Quello che abbiamo raccontato in Abisso è un oscuro e misterioso viaggio interiore che rievoca, muovendosi a ritroso nel tempo, i momenti salienti della relazione tra i due protagonisti. Il territorio comasco viene rievocato talvolta come semplice suggestione, sullo sfondo, altre volte come ambientazione, diventando perfino una sorta di personaggio aggiunto ma pur sempre onirico e metaforico. Le fonti di ispirazione dalle quali abbiamo attinto derivano dai medium più disparati, dall’opprimente oscurità di Automat di Edward Hopper alle potenti e poetiche descrizioni della depressione fatte da William Styron in Un’oscurità trasparente; dalle tenebrose sponde del Cauldron Lake di Alan Wake alle brumose foreste di Twin Peaks.

 

Le acque del lago di Como inghiottiranno il protagonista costringendolo ad affrontare i propri demoni. Oltre al lago, si avrà modo di esplorare altri ambienti circostanti?

 

I luoghi reali dai quali abbiamo tratto ispirazione sono abbastanza eterogenei. Alcuni li abbiamo scelti per la loro rilevanza storica e artistica mentre altri per il valore simbolico o semplicemente per il ruolo che hanno rivestito nelle nostre vite. La fase più appassionante è stata sicuramente esplorare luoghi come la biblioteca di Como, la stazione di Como Lago e il Tempio voltiano, creando un personale archivio di foto, video e suoni, alla ricerca di particolari architettonici, scorci o anche solo singoli oggetti che potessero essere funzionali al tessuto narrativo e di gioco.

 

Per maggiori informazioni su Abisso vi rimandiamo alla pagina ufficiale.

 

Articolo a cura di Stefano Caselli