Siamo nel novembre del 2009. Ubisoft pubblica il secondo episodio di Assassin’s Creed, la sua celebre saga a sfondo storico. Dopo aver condotto i giocatori tra Acri, Damasco e Gerusalemme, la casa francese si tuffa nel Rinascimento italiano: a essere messe in scena sono Firenze, Venezia, Forlì, San Gimignano, Monteriggioni.
Sebbene non privo di imprecisioni storiche e urbanistiche, il titolo Ubisoft è un piccolo gioiello in cui l’esplorazione prende il sopravvento sull’azione: il giocatore si trasforma in turista, esplora i vicoli cittadini, osserva chiese e monumenti, incontra personaggi storicamente esistiti. Il fatto che l’Ufficio Turistico di Monteriggioni proponga un itinerario alla scoperta dei luoghi rappresentati nel videogioco la dice lunga sull’impatto che un blockbuster simile può avere sulla valorizzazione turistica di un territorio.
Quando si parla di videogiochi legati all’Italia, la mente corre puntualmente ad Assassin’s Creed II (e al suo sequel diretto, quel Brotherhood ambientato a Roma), ma la portata e le potenzialità del fenomeno non si fermano a questo emblematico esempio. Negli ultimi tempi le grandi major videoludiche sembrano aver riscoperto il nostro Paese. In Uncharted 4, sviluppato da Naughty Dog e pubblicato da Sony nel maggio 2016, Nathan Drake approda sulla costiera amalfitana, sebbene non venga menzionata alcuna cittadina specifica e il golfo di Salerno rimanga sullo sfondo. L’Italia, insieme a Grecia e Spagna, è fonte di ispirazione anche per gli scenari di Dishonored 2 (Bethesda, 2016) e Just Cause 3 (Square Enix, 2015). Il Passo di Falzarego compare poi in Battlefield 1 (Electronic Arts, 2016).
Persino in un grande blockbuster giapponese come Final Fantasy XV (Square Enix, 2016) ritroviamo un pezzo d’Italia. Altissia, la capitale di Accordo, è chiaramente ispirata alla nostra Venezia. La città sull’acqua – come viene non a caso definita – abbonda di canali, ponti e architetture che rimandano direttamente al capoluogo veneto. Tra i mezzi di trasporto figurano vere e proprie gondole manovrate da caratteristici gondolieri.
L’amore dei giapponesi per il Belpaese si esprime anche in Bayonetta 2 (Nintendo, 2014). Come si può leggere nel blog ufficiale di Platinum Games, per la realizzazione della città di Noatun sono stati compiuti sopralluoghi prima a Bruges, in Belgio, e poi a Firenze, Venezia e Santa Margherita Ligure. Gli sviluppatori non si sono concentrati solo sulla resa generale, ma anche su dettagli come la pavimentazione stradale, le tegole dei tetti, le decorazioni floreali, i pomelli delle porte. Con tanto di reportage fotografico. A proposito di sopralluoghi, per Gears of War 4 (Microsoft, 2016) gli sviluppatori di The Coalition hanno effettuato un viaggio in Italia per trarre spunto da alcune location: il Forte di Fenestrelle a Torino, le Dolomiti, la città fortezza di Palmanova in provincia di Udine. Di recente, IVIPRO ha iniziato un dialogo proprio col comune friulano per valorizzarne l’originale architettura e la storia all’interno di videogiochi dedicati.
I grandi publisher stranieri dimostrano di aver riscoperto l’Italia negli ultimi anni. E i nostri sviluppatori? Non stanno certamente a guardare. Tra la fine del 2015 e la fine del 2016 si contano ben otto titoli made in Italy legati alla nostra cultura e al nostro territorio (e altri sono in lavorazione). Sono segnale importante di una presa di coscienza ormai conclamata: i tempi sono maturi per iniziare a raccontare il nostro Paese anche attraverso i videogiochi. Di Resistenza e liberazione dal nazifascismo ci parla il toccante Venti Mesi (We Are Müesli); con The Great Palermo il duo di storyteller milanesi ci conduce invece a Palermo, per ripercorrere i segreti, le tradizioni e i costumi di una città crocevia di culture ed etnie diverse. Il capoluogo siciliano e i suoi misteri sono alla base anche di Occultus – Cabala Mediterranea (Sylphe labs). In The Town of Light dei toscani di LKA.it esploriamo l’ex-manicomio di Volterra per addentrarci nel doloroso passato di una paziente, internata prima che la Legge Basaglia decretasse la chiusura degli ospedali psichiatrici. Wheels of Aurelia (Santa Ragione) è un gioco on the road ambientato sulla via Aurelia nei delicati anni Settanta. Un’opera che si concentra sul contesto politico e sociale di quell’epoca. Frecce Tricolori Flight Simulator (Rortos) permette all’utente di salire in cabina di pilotaggio ed eseguire le mirabolanti manovre dei famosi velivoli italiani. Toti Submarine VR Experience (MGM Software) e TOWERandPOWER (Studio Evil, Tyche Snc) tratteggiano infine due interessanti declinazioni del videogioco in chiave VR: il primo consente di esplorare il famoso sottomarino Enrico Toti, oggi conservato al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano; il secondo di vivere in prima persona una porzione della Bologna medievale.
L’Italia nei videogiochi? Non più solo Assassin’s Creed.