Disponibile su Google Play Store dallo scorso 10 maggio, il videogioco Mi Rasna rappresenta un significativo esempio di connessione tra mondo dello sviluppo e istituzioni culturali italiane. Anche IVIPRO ha aderito al progetto, condividendone le finalità in linea con la propria mission: agevolare la produzione di videogiochi ambientati in Italia e creare un ponte tra istituzioni e sviluppatori.
Lungo il cammino, gli sviluppatori di Entertainment Game Apps hanno coinvolto più di cinquanta musei e parchi archeologici della penisola (recupera il nostro , l’ al team, l’approfondimento sul ). Il nostro viaggio alla scoperta del progetto Mi Rasna non poteva che concludersi con una panoramica sul gioco vero e proprio e sulle meccaniche concepite dagli sviluppatori.
Attraverso la mappa della penisola italica è possibile esplorare un intrigante passato storico che ci riguarda, ricco di fiorenti commerci, progresso civile, militare e politico. Come ha dichiarato lo stesso team di sviluppo: «Il miglior modo per legare un videogioco di strategia alla storia è quello di definire i livelli del giocatore in maniera precisa e di plasmarli sulla storia stessa, dando al giocatore stesso la possibilità di fare approfondimenti». L’utente viene catapultato sin da subito nell’ambientazione etrusca: lo scenario è composto dalla mappa della penisola italiana comprendente le coste e l’entroterra di Toscana, Lazio e Umbria. Avendo una visione panoramica della dodecapoli della civiltà etrusca, il nostro compito è quello di sviluppare le città sotto tutti i punti di vista: economico, militare, politico e culturale. Nel corso dell’esperienza di gioco attraverseremo vari periodi storici a partire dall’età villanoviana (900-720 a.C.) fino ad arrivare al periodo ellenistico (320-30 a.C.).
Mi Rasna ci fornisce la possibilità (e la responsabilità) di immergerci in un’epoca e in una civiltà antiche, in cui l’approfondimento storico volontario dell’utente rimane l’elemento fondamentale per comprendere a fondo l’esperienza di gioco stessa. L’avanzamento dipende infatti strettamente dal progresso socio-politico che scegliamo di far sviluppare alle diverse città etrusche, attraverso un sistema di gestione dei dettagli tecnologici e delle abilità generiche progressive e caratterizzanti. Il nostro scopo è quello di far crescere ogni centro abitato della dodecapoli sviluppando le varie attività connesse, come le costruzioni, l’agricoltura e l’esercito.
Proprio l’esercito e le azioni militari ci consentono di gettare uno sguardo sul sistema dei combattimenti. Dapprima è necessario sviluppare una forza combattente all’interno delle mura e successivamente è possibile contrastare i banditi che imperversano sulla mappa. Esistono zone sensibili su ogni città in cui agiscono le truppe nemiche gestite dalla IA del gioco; notiamo che la differenza rispetto a un gioco RTS classico sta nella possibilità che si verifichino (e debbano essere gestite) più battaglie contemporaneamente, attraverso un sistema di timer che consente al giocatore di effettuare la scelta di schierarsi o meno contro il nemico che tenta di saccheggiare la nostra città (la decisione va presa entro un minuto; in caso contrario il nemico va via). In un RTS classico la capacità di prendere decisioni militari da parte di un giocatore ha un grande impatto nel determinare il risultato dell’evoluzione della civiltà stessa. Da questo punto di vista, Mi Rasna ci consente di decidere il grado di importanza da affidare alle decisioni militari, senza per questo inficiare lo sviluppo della civiltà etrusca della nostra dodecapoli. Notiamo quindi che, a differenza dei giochi di strategia classici in cui le nostre azioni sono generalmente contrastate dalla variabile della fortuna, in Mi Rasna invece siamo noi stessi gli artefici della fortuna, grazie al possesso di un ampio grado di libertà.
Mentre cerchiamo di barcamenarci nella gestione della nostra penisola italica, non passano inosservati il lavoro sui disegni e la credibilità storico-scientifica dell’operazione: cosa dovrebbe trasmetterci l’anima di una civiltà se non i dettagli, le minuzie della vita quotidiana, gli aneddoti e le prospettive inusuali di un luogo? A detta dello stesso team, ci si è concentrati maggiormente sulla visualizzazione dei dati, delle percentuali e dei testi piuttosto che su modellini 3D delle costruzioni sulla mappa. Elementi, questi, che ci consentono di compiere uno sforzo di immedesimazione e capire, per esempio, quanto sia importante conoscere il numero preciso delle quantità di pietra, grano e legno che abbiamo a disposizione per sviluppare la nostra civiltà.
Nel tentativo di renderci dei perfetti commercianti, inviando e ricevendo risorse, possiamo approfittare di un aspetto non secondario rispetto all’esperienza di gioco principale. Sono infatti numerosi i puzzle e i quiz messi in campo da EGA. Sfide divertenti che stimolano non solo la velocità, ma anche l’intelligenza e che consentono di appassionarsi alla civiltà etrusca. Il punto più importante, ancora una volta, è il focus sull’aspetto storico, che non manca mai: sarà possibile per esempio ricostruire, pezzo dopo pezzo, un alabastron femminile che rimanda direttamente al link del museo in cui è conservato, per poter approfondire maggiormente.
L’esperienza complessiva di gioco (accompagnata in sottofondo da uno strumento a corde etrusco) immerge sin da subito nelle dinamiche di una civiltà per molti versi ancora enigmatica e oggetto di studi. Il valore aggiunto di Mi Rasna sta in questa sorta di interattività scientifica e precisa che raggiunge pienamente il proprio intento: far conoscere la civiltà etrusca e gettare uno sguardo su un passato che, ancora prima delle epiche imprese dell’Impero romano, aveva già ottenuto grandi conquiste culturali e sociali.