“Chissà che l’interesse videoludico per l’antico popolo d’Etruria non si sviluppi ulteriormente, portando gli Etruschi al centro di narrazioni storicamente fondate”, si diceva nell’approfondimento pubblicato su queste pagine lo scorso aprile. Com’è possibile, ci chiedevamo, che gli Etruschi siano rimasti così a lungo ai margini dell’immaginario collettivo nonostante la loro importanza?
Sul fronte videoludico non sono molti i giochi dedicati a questo popolo dell’Italia antica. L’ultimo riferimento in ordine cronologico risale ad Uncharted 4: tra i reperti che sfilano sullo schermo, all’interno di una casa museo visitata da un giovanissimo Nathan Drake, anche il Sarcofago degli Sposi, conservato oggi a Roma presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e in un altro esemplare al Louvre di Parigi.
L’interesse videoludico per l’antico popolo d’Etruria pare tuttavia essersi risvegliato grazie al lavoro di Entertainment Game Apps. Il team – che già si era cimentato con Prosperity – Italy 1434 – ha infatti deciso di realizzare un gioco interamente dedicato agli Etruschi, basandosi su un consistente lavoro di ricerca. Lungo il cammino sono stati coinvolti esperti del settore: storici, storici dell’arte e archeologi contribuiranno infatti alla buona riuscita dell’opera, fornendo un prezioso contributo scientifico. Ma l’ambizione degli sviluppatori, come vedremo, si è spinta oltre.
Mi Rasna, questo è il titolo dell’opera, significa letteralmente “Io sono etrusco”. Mentre esplora dall’alto la mappa dell’Italia, il giocatore non potrà che rimanere affascinato dal grande numero di città fondate da questa importante popolazione dell’Italia antica. L’esperienza di Mi Rasna, in puro stile Civilization, consiste nell’amministrazione di una tra le dodici città-Stato etrusche realmente esistite. Il giocatore impersonerà il lucumone, magistrato locale: controllerà tutti gli aspetti del territorio (agricoltura, allevamento, costruzioni, artigianato, ecc.) secondo i dettami del genere strategico/gestionale e seguendo le consolidate meccaniche del recupero risorse e della costruzione degli edifici. Lo scopo del gioco è rendere possibile il benessere dei compatrioti etruschi delle altre undici città, tessendo scambi e relazioni commerciali.
All’interno del gioco saranno presenti mini-giochi basati su argomenti storici e reperti reali che consentiranno di guadagnare le monete d’argento necessarie a costruire la propria città. Novità interessante sarà la possibilità di utilizzare la realtà aumentata e la geolocalizzazione, qualora il giocatore si trovasse in uno dei luoghi rappresentati nel gioco. È in questo rapporto con la realtà che prende forma l’ambizione del team di EGA.
Grazie al numero elevato di luoghi coinvolti è stato possibile sviluppare il videogioco all’insegna della valorizzazione del territorio e del patrimonio. L’ambientazione storica è infatti basata, come si diceva in apertura, su ricerche storiche e sui manufatti etruschi che ci sono pervenuti. L’area geografica interessa tre regioni italiane: Toscana, Umbria e Lazio. Luoghi in cui la civiltà etrusca ha compiuto la propria espansione fino alle guerre con i Romani. Il team di EGA è riuscito a ottenere il supporto di molte realtà culturali che oggi amministrano l’eredità etrusca: comuni, musei e parchi archeologici daranno il proprio contributo in termini di contenuti. Il patrimonio conservato da questi importanti luoghi della cultura entrerà a far parte del videogioco, a sostegno del lavoro di ricerca compiuto dagli sviluppatori e per restituire ulteriore accuratezza storica all’esperienza ludica. Ci sarà modo di approfondire queste buone connessioni nei prossimi speciali dedicati a Mi Rasna.
Articolo a cura di Andrea Dresseno e Daniele Barresi