Sviluppatore: Giovanni Soldino, Marta Bucciella, Giulia Bianchi, Francesca Gattanini, Francesco Marsala, Lorenzo Riva, Giulia Ciurriero, Alessandro Maffioletti, Tommaso Tagliaferri
Produttore: Giovanni Soldino, Marta Bucciella, Giulia Bianchi, Francesca Gattanini, Francesco Marsala, Lorenzo Riva, Giulia Ciurriero, Alessandro Maffioletti, Tommaso Tagliaferri
Anno: 2018
Piattaforma: PC, Mac
Genere: Visual novel
Descrizione
Monica è un progetto concepito da un gruppo di studenti della Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti di Milano. Una visual novel che consente al giocatore di vivere le disavventure dell’omonima protagonista, a cui viene affidato un salone da parrucchiera nella Milano del 1968.
Il gioco si trasforma in un testo documentale che, col pretesto dell’interattività, si sofferma a osservare nel dettaglio un importante momento storico e sociale italiano. Il progetto è stato seguito da Matteo Pozzi e Claudia Molinari di We Are Müesli. Particolarmente interessante lo stile grafico dell’opera, caratterizzato da collage di materiale fotografico, artistico o d’archivio opportunamente modificato e personalizzato. Uno stile che ricorda i fotoromanzi d’epoca e che rievoca la pop-art di Richard Hamilton.
Location
Se inizialmente il carattere della giovane la manterrà distante dai disordini studenteschi, man mano che i personaggi faranno il loro ingresso nel salone trascineranno lei e l’utente nel vivo dello scenario Sessantottino e delle sue trasformazioni. Il gioco non mira tanto a ricostruire location milanesi, quanto a tracciare l’atmosfera di un periodo cruciale per il Paese.
Dall’intervista di IVIPRO al team: “Volevamo parlare più di costume che di politica, un salone da parrucchiera ci è sembrato il setting ideale. Grazie a questa scelta abbiamo potuto mantenere un tono leggero, ma non superficiale, ed esplorare non tanto i grandi cambiamenti del ’68, quanto piuttosto le piccole mutazioni del quotidiano, delle interazioni sociali. […] La fase di ricerca è stata precedente all’idea di Monica e del suo salone ed è stata quindi molto ampia. Abbiamo analizzato il ’68 a livello globale, con particolare attenzione ai movimenti per i diritti civili in America, che abbiamo identificato come precursori dei movimenti europei. In ogni caso si trovano nel gioco riferimenti a realtà esclusivamente milanesi, come il movimento Beat e i suoi luoghi di ritrovo, ma non abbiamo voluto radicare troppo la storia in un luogo unico. Non volevamo parlare solo di Milano, ma rendere il respiro globale di quei mutamenti. […] Il salone non sarà invaso letteralmente dai manifestanti, ma vi entreranno dei personaggi-simbolo, che riassumono fazioni del movimento studentesco”.