Chiuro: dal passato, un videogioco?

Chiuro non è solo un affascinante borgo della Valtellina, che custodisce un centro storico carico di storia e di scorci memorabili, ma anche la testimonianza concreta di una nuova e importante sensibilità messa in campo dai comuni italiani.

Come Palmanova (UD), città fortezza che ha espresso l’intenzione di valorizzare il proprio centro attraverso i videogiochi, anche Chiuro sta dimostrando un deciso interesse nei confronti degli strumenti digitali come veicolo di conoscenza e valorizzazione del territorio.

 

 

Il progetto “Chiuro, dal passato, il futuro” – promosso dall’associazione culturale Il Viale della Formica in partenariato con il Comune di Chiuro e con il contributo della Fondazione Pro Valtellina – ha coinvolto l’Università di Bologna (e in particolare la Facoltà di Ingegneria e Architettura – Campus di Ravenna) con l’obiettivo di effettuare, attraverso una strumentazione all’avanguardia, una ricostruzione 3D degli edifici del centro. Un punto sia d’arrivo che di partenza, perché la fluidità del digitale consente, in prospettiva, un utilizzo molteplice di queste simulazioni virtuali. Si tratta non solo di fissare un luogo in un preciso momento storico (opera di preservazione digitale), ma anche di renderne più agile la diffusione e la fruizione. La mente corre anche al videogioco, medium che vede nell’esplorazione uno dei propri tratti distintivi. Sono numerosi gli esempi di giochi che hanno sfruttato il territorio italiano (vedi la nostra sezione Italia in gioco), ma il potenziale è ancora enorme e per molti aspetti inesplorato. Forse ancora poco compreso, sebbene si stia assistendo a quel cambiamento di sensibilità di cui si parlava in apertura.

 

 

Il videogioco è un’opportunità, ma è prima di tutto importante riflettere sul contesto culturale e sociale in cui una simile opportunità può andare a inserirsi. Tutelare e valorizzare gli edifici storici, si legge nella presentazione del progetto avviato a Chiuro, “è una questione di cultura, di affezione alla storia, alle tradizioni, agli usi e costumi, alla vita di chi ci ha preceduto, non disgiunta da un senso di appartenenza alla comunità e al luogo che abitiamo”. Si rivela quindi necessario “portare l’attenzione della gente e dei media locali sul dibattito circa i temi inerenti lo spopolamento dei nuclei di antica formazione e, in particolare, stimolare la partecipazione attiva della comunità […] ragionare su come trovare soluzioni concrete per far rinascere questo pregevole borgo storico”. Si parla di Chiuro, ma il discorso assume connotazioni più generali.
La svolta sta probabilmente nella considerazione che il videogioco inizia ad assumere all’interno di questo “sistema” di valorizzazione. Una considerazione che diventa apertura concreta nei confronti di un medium in grado di raccontare il territorio al pari del cinema e della letteratura. Un progetto come quello avviato a Chiuro dimostra quanto il videogioco possa entrare con estrema naturalezza in un dibattito che coinvolga comuni, centri di ricerca, sviluppatori e cittadini. Un dibattito che si auspica diventi modello da condividere con altri comuni.

 

 

L’esperienza di IVIPRO a Chiuro è stata breve, ma contiamo di tornare in Valtellina quanto prima. Anche perché, dal confronto con chi vive e conosce i luoghi, è emerso uno spunto narrativo di indubbio valore, un racconto che lega alcuni comuni della Valtellina nientemeno che all’Orlando furioso di Ludovico Ariosto, un itinerario che mette in luce i rapporti tra le nobili famiglie della pianura – tra cui gli Estensi, i Gonzaga, gli Sforza – e i signori delle corti locali, tra cui i Quadrio di Chiuro. Illustrazioni dell’Orlando furioso sono tutt’oggi visibili a Palazzo Besta a Teglio, a Castello Masegra a Sondrio e a Palazzo Valenti a Talamona. Un inedito ed evocativo itinerario ariostesco in Valtellina. Un percorso che conduce infine alla Torre di Roncisvalle, in località Castionetto di Chiuro, antico luogo di poetiche suggestioni costruito per volontà di Stefano Quadrio.

 

Articolo a cura di Andrea Dresseno

 

Foto di copertina Villa Quadrio – Chiuro © Tutti i diritti riservati a C-Smooth